Mario Botta nasce il 1 aprile 1943 a Mendrisio, in Svizzera. La sua opera è ispirata dai maestri Le Corbusier, Louis I. Kahn e Carlo Scarpa che incontra a Venezia durante gli studi. Architettura e memoria costituiscono un binomio inscindibile in quanto le trasformazioni attuate dall’architettura diventano parti del paesaggio umano. La luce come generatrice dello spazio e le forme geometriche primarie costituiscono alcuni dei segni distintivi dell’uomo nel territorio. Dalle prime case unifamiliari nel Canton Ticino il suo lavoro ha affrontato altre tipologie sparse in molti Paesi del mondo: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei, chiese e sinagoghe.
📗 Capitoli
(00:00) Esordi e contesto
(03:04) Il Neorazionalismo
(07:19) La Svizzera degli anni Settanta
(08:46) Formazione universitaria e incontri straordinari
(10:56) Prime opere pubbliche
(12:54) Le case unifamiliari in Canton Ticino
(14:40) Cilindri
(16:10) Architetture del sacro
(17:43) Conclusioni
🔎 Fonti
Frampton K., Storia dell’architettura moderna, Zanichelli, 1982; Biraghi M., Storia dell’architettura contemporanea, 2 voll., Einaudi, 2008; Gossel P., Leuthauser G., Architettura del XX Secolo, 2 voll., L’Espresso, 2006; Curtis W.J.R., L’architettura moderna dal 1900, Phaidon, 2006; Benevolo L., Storia dell’architettura moderna, Laterza, 1977; AA.VV., Enciclopedia dell'architettura, Garzanti, 1996.