«La distesa verdognola degli stagni non c'era più, la vecchia fabbrica di conserve si era dissolta. Al loro posto, c'erano i bagliori dei grattacieli di vetro, segni una volta di un futuro raggiante cui non aveva creduto mai nessuno».
In questo passaggio, tratto da L'amica geniale, Elena Ferrante sembra racchiudere in poche parole la complessa vicenda del Centro Direzionale di Napoli: una cittadella di vetro e acciaio, eretta su paludi e corsi d'acqua interrati e dimenticati, che oggi si tenta di rilanciare; di liberare dall’ingiusta etichetta di cattedrale nel deserto, di corpo estraneo, avulso, emerso nel tessuto urbano: una percezione ormai radicata nell'immaginario collettivo. Correva il 1982 quando il masterplan venne affidato alle sapienti mani del più celebre architetto giapponese: un piccolo ometto cresciuto sull’isola di Shikoku, descritto - il giorno della presentazione alla stampa del progetto - come «fantasioso e audace, autore di grandi e spettacolari architetture, ma anche di avveniristici piani urbanistici». ‘Piccoli inchini e grandi sogni’ quelli di Kenzo Tange, come racconta Il Mattino in un bellissimo articolo che ripercorre quella giornata. Grandi speranze e buone intenzioni che finiranno in parte spezzate dall’incompiuto; trasformate in promesse di modernità non del tutto mantenute per un’isola urbana sì destinata a cambiare per sempre il volto di Napoli, ma che di fatto mai riuscirà a integrarsi con il contesto circostante, rimasto perlopiù abbandonato al degrado. Eppure, questa non può essere liquidata come la storia di un fallimento. È dopotutto una storia antica, quella della prima City d'Italia, di un complesso di grattacieli immaginato già durante il ventennio. È la storia di futuristici edifici a specchio, simbolo di una Napoli proiettata verso un futuro internazionale, che vennero su ugualmente, nonostante numerosi intoppi e aspre polemiche. È la storia precoce, forse persino inattesa, di una città che, pur profondamente incatenata al suo passato e segnata dai suoi problemi, ha potuto vantare per ben quindici anni, dal 1995 al 2010, il grattacielo più alto d’Italia: la Torre Telecom, i cui 129 metri tolsero il primato al celebre Pirellone di Milano, capitale economica del paese dove il Centro Direzionale sarebbe sorto solo vent’anni dopo.
Ripercorriamo la storia del CDN in questa quarta puntata di Dannati Architetti Speciale Tall Buildings realizzata in collaborazione con la società di ricerca Guamari.
📗 Capitoli
(00:00) Introduzione
(02:55) La struttura del CDN
(03:46) L’idea di Luigi Piccinato e il piano di Giulio De Luca
(06:58) Il masterplan di Kenzo Tange
(13:58) Le torri gemelle dell’Enel
(22:59) Le altre torri e la chiesa di Spadolini
(28:22) Criticità e problemi del CDN
(30:21) La metropolitana e la rigenerazione urbana
(32:48) Conclusioni
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🔎 Fonti
https://www.artribune.com/progettazione/architettura/2023/04/centro-direzionale-napoli-cantiere/ ; https://it.wikipedia.org/wiki/Centro_direzionale_di_Napoli ; https://www.ilmattino.it/pay/edicola/napoli_nuovo_centro_direzionale_30_milioni_euro_lavori-8102593.html ; https://www.ilmattino.it/rubriche/uovo_di_virgilio/centro_direzionale_napoli_storia-7154787.html# ; https://storienapoli.it/2019/01/10/centro-direzionale-storia-della-prima-city-ditalia/ ; https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/24/de-mita-inaugura-il-centro-direzionale-di.html ; https://censimentoarchitetturecontemporanee.cultura.gov.it/scheda-opera?id=3615 ; https://nicolapagliara.wordpress.com/architetture/le-torri-del-centro-direzionale/ ; https://www.focchi.it/it/progetti/banco-di-napoli ; https://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1994/07/05/Economia/MEDEDIL-LA-SOCIETA-MESSA-IN-LIQUIDAZIONE_125200.php
🎥 Estratti audio-video dell’intervento “Passato e futuro del Centro Direzionale di Napoli” tenuto dall’arch. Massimo Pica Ciamarra (Pica Ciamarra Associati) durante il convegno italiano internazionale Tall Buildings 2024, organizzato dalla società di ricerca Guamari il 20 giugno 2024 presso il Salone d’Onore della Triennale di Milano. Courtesy Guamari.
📸 Immagini del videopodcast via web
ℹ️ Per saperne di più
Dai primi passi compiuti nel XIX secolo, quando città come Chicago e New York iniziarono a sollevare le loro prime torri verso il cielo, sino alle sfide contemporanee in Italia e all’estero, cinque puntate speciali raccontano come gli edifici alti non solo abbiano trasformato gli skyline delle città, ma abbiano anche giocato un ruolo cruciale nella rigenerazione urbana. Tall Buildings è la serie di episodi di Dannati Architetti, realizzata in collaborazione con Guamari, società di ricerca che ogni anno organizza il convegno italiano internazionale omonimo, e dedicata alla storia e alla progettazione dei grattacieli.
🌐 Il sito web di Guamari
🌐 Il convegno Tall Buildings
🌐 Guamari su Instagram
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