«Gli italiani sono nati per costruire. Costruire è carattere della loro razza, forma della loro mente, vocazione ed impegno del loro destino, espressione della loro esistenza, segno supremo ed immortale della loro storia».
Giovanni Ponti, detto Gio, nacque a Milano il 18 novembre 1891 e si laureò in architettura presso il Regio Politecnico nel 1921. Interessato alle esperienze della Secessione Viennese e vicino al movimento Novecento, si dedicò inizialmente all’arredamento e alle arti decorative. Fu proprio grazie a questo spiccato talento e all’amore per la pittura e per l’artigianato, che esordì in qualità di designer e consulente artistico per la Manifattura Ceramica Richard Ginori. In seguito fondò la rivista Domus e nel dopoguerra puntò su idee più innovative avvicinandosi all’International Style.
📗 Capitoli
(00:00) Esordi, pensiero e contesto
(04:01) Le opere degli anni trenta: La scuola di matematica, la torre Branca, il complesso Rasini, le Case Tipiche e le Domus, il primo palazzo Montecatini
(06:39) Il dopoguerra: la superleggera, insediamento Harrar e Dessiè, secondo palazzo Montecatini
(07:49) Il grattacielo Pirelli e la sfortuna di torre Velasca
(10:04) Le ville all'italiana all'estero: Nemazee a Teheran, Arreazza e Planchart a Caracas
(11:38) Il Denver Art Museum
(12:01) Le chiese: Concattedrale di Taranto e San Francesco d’Assisi al Fopponino
(12:33) Conclusioni